Beatificazione Olivelli: messa di ringraziamento. Mons. Gervasoni, “testimonianza vera”

(da Vigevano) Durante la messa di ringraziamento, mons. Gervasoni (Vigevano) ha riflettuto sull’attualità della figura del beato Olivelli. “Posso dire con certezza – ha spiegato – che il suo modo di vivere la sequela di Gesù è promettente e in noi suscita stupore e ammirazione. Di cosa abbiamo bisogno ancora per credere? La Chiesa ha dichiarato beato Teresio, perciò la sua testimonianza è vera, in questo martire si è realizzato ancora una volta il mistero pasquale”. In questo senso la sua testimonianza “diventa una liturgia”, sul modello dei martiri antichi, che erano oggetto di pellegrinaggio “perché nel martirio dei santi si ripeteva la croce di Cristo. Erano venerati come santuario della passione, morte e resurrezione di Gesù”. Una via difficile che è stata percorsa anche da Olivelli: “Questa dimensione non deve illuderci, la beatificazione non è la facilità di una vita, poiché la resurrezione viene sempre dopo la croce e perciò a caro prezzo. Avere un beato vuol dire chiedergli di aiutarci a vivere quel che lui ha fatto; credere che la beatitudine non ci riservi il martirio e la fatica della conversione è un’illusione”. Alla celebrazione ha partecipato anche il sindaco di Vigevano, Andrea Sala, secondo cui la beatificazione “è stata un momento di grande commozione pubblica e un riconoscimento identitario per il territorio. Per la città è stata anche l’occasione per conoscere il turismo religioso, un momento di devozione popolare e di accoglienza per la tante persone che sono arrivate, un modo di collegare ancora di più il beato Olivelli e il suo territorio”.

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