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“Penso che il miglior sindacalista dei lavoratori della Segreteria per la Comunicazione sia io, inteso con le persone che collaborano in maniera prioritaria. Ho tutto l’interesse che loro siano sereni, e vivano positivamente il loro impegno professionale. Anche se questo non mi esime dall’assumere decisioni e richiami”. Lo ha detto il prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, mons. Dario Edoardo Viganò, in un’intervista rilasciata a Prima Comunicazione. Parlando della riforma dei media vaticani, il prefetto ha approfondito anche il rapporto con i dipendenti che hanno vissuto questa ristrutturazione. “Alcune decisioni sono faticose ed è inutile nascondere anche le resistenze – ha aggiunto -. Molte sono fisiologiche, altre rivendicative. Ma pazienza. Soprattutto chi ha superato i cinquant’anni e si è abituato a una professione tradizionale fatica a capire quanto sia cambiato il mestiere nel settore della comunicazione. Oggi bisogna essere multiskill. E a volte si fatica a vedere queste novità come delle opportunità”. Tra le novità introdotte dalla riforma, quella dello “sharing del personale” tra i media vaticani. “Ogni ente aveva una tabella organica e tendeva a riempire i posti liberi. Oggi siamo riusciti a cambiare radicalmente la situazione secondo le indicazioni del Papa”. E sono arrivate anche diverse assunzioni: “Siamo riusciti a rendere stabili 43 forme contrattuali di lavoro e a regolarizzare 16 collaboratori di lunga data”.