This content is available in English

Parlamento Ue: da oggi plenaria a Bruxelles. Torna in emiciclo il caso-Polonia

(Bruxelles) “La Commissione europea è preoccupata per l’indipendenza del tribunale costituzionale e dei tribunali in Polonia in seguito a cambiamenti della legislazione nazionale. Segue con attenzione la situazione da novembre 2015 ed è in contatto con le autorità polacche da due anni. La Commissione ha anche pubblicato quattro raccomandazioni secondo il Quadro dello stato di diritto, che ha l’obiettivo di prevenire l’aumento delle minacce allo stato di diritto, senza ricevere una risposta soddisfacente da parte del governo polacco”. Lo si legge nel sito del Parlamento europeo chiamato, il 1° marzo, a votare una proposta di risoluzione che affronta tra l’altro il rischio di violazione dei valori Ue in Polonia. Il sito (www.europarl.europa.eu) spiega, anche mediante una infografica, come funziona la procedura dell’articolo 7 del trattato dell’Ue impugnato dalla Commissione sul caso-Polonia. “Lo stato di diritto è un principio chiave degli stati democratici secondo cui il potere giudiziario è indipendente dagli altri poteri, il potere legislativo e il potere esecutivo. L’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea cita – si legge ancora – il rispetto dello stato di diritto come uno dei valori fondanti dell’Unione. Violare i valori fondati determina una reazione a livello dell’Ue e come precisato dall’articolo 7 del Trattato” .
Introdotta dal Trattato di Amsterdam, la procedura dell’articolo 7 “non è mai stata usata finora. Prevede due meccanismi: uno per le misure preventive, se c’è un chiaro rischio di violazione dei valori Ue, e uno per le sanzioni, se la violazione è avvenuta. Le sanzioni non sono definite chiaramente dai trattati ma possono includere la revoca del diritto di voto a livello del Consiglio dell’Unione europea e del Consiglio europeo”. In entrambi i casi la decisione finale spetta ai rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio europeo, ma il quorum è diverso a seconda della situazione. Nel caso della Polonia la Commissione sta portando avanti il meccanismo preventivo. Il Parlamento europeo deve dal canto suo dare il proprio assenso prima che il Consiglio decida se c’è o meno un chiaro rischio di violazione. Lo stesso vale nel caso di una violazione avvenuta. “A novembre 2017 il Parlamento europeo ha dichiarato la propria posizione sulla situazione in Polonia in una risoluzione”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy