Folco Quilici: Giraldi (Cnvf), “un documentarista d’impronta educational, come lui oggi Alberto Angela”

“Folco Quilici è stato il primo documentarista, tra cinema e televisione, che ha saputo accompagnare il pubblico nella scoperta, nella conoscenza, delle bellezze del mondo e della natura, che al tempo apparivano folgoranti e quasi irraggiungibili”. Così Massimo Giraldi, presidente della Commissione nazionale valutazione film della Cei, ricorda al Sir il documentarista e giornalista italiano Folco Quilici, scomparso sabato scorso a 87 anni. Era nato a Ferrara il 9 aprile 1930. “Attraverso le sue opere – prosegue Giraldi –, a partire da ‘Sesto continente’ negli anni Cinquanta, Folco Quilici ha portato all’attenzione del pubblico un genere cinematografico, il documentario sui mondi marini, che poi ha contribuito a diffondere e consolidare. Il suo stile era rigoroso e attento. Il suo approccio era sempre garbato e gentile, secondo la logica della condivisione e dell’arricchimento. Quilici aveva un’impronta profondamente educational: questo gli ha consentito di entrare nel cuore della gente”. Oltre a “Sesto continente”, con il quale vinse nel 1954 il Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, il regista emiliano ha realizzato molte opere significative come “Ultimo paradiso”, che gli valse nel 1957 l’Orso d’argento al Festival del Cinema di Berlino, “Ti-Koyo e il suo pescecane”, che gli fece assegnare nel 1961 il Premio Unesco per la Cultura, sino a “Oceano”, con cui ottenne nel 1972 il David di Donatello per la miglior regia. “Per la televisione, per la Rai, è importante ricordare – sottolinea Giraldi – la serie di documentari ‘L’Italia vista dal cielo’ in 14 puntate. Ben 14 film realizzati tra il 1966 e il 1978 con l’obiettivo di mostrare a tutti le meraviglie del nostro Paese, in lungo e in largo. Per questo progetto si avvalse della collaborazione, inoltre, di prestigiosi nomi della cultura come Italo Calvino e Guido Piovene”. “Possiamo dire – conclude il presidente della Cnvf – che oggi la lezione di Quilici sia stata raccolta da Alberto Angela, guardando al suo modo dotto e affabile nel rivolgersi agli spettatori”.

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