Embraco: lavoratori scrivono alla casa madre in Brasile. Per l’azienda lo “stabilimento in Italia non è redditizio”

Sulla vicenda Embraco-Whirlpool mentre lavoratori e sindacati scaldano i motori in vista dell’appuntamento di mercoledì a Bruxelles (dove esporranno le loro ragioni al Parlamento Ue), l’azienda dopo settimane di silenzio ha finalmente emesso una dichiarazione ufficiale che, però, non lascia spazio a dubbi sul destino dello stabilimento di Riva di Chieri alle porte di Torino.
Con una nota partita direttamente dal quartier generale di Joinville, nello Stato di Santa Catarina (Brasile), i vertici della società controllata da Whirlpool spiegano che la scelta di chiudere lo stabilimento in Italia è stata “motivata dal panorama competitivo e da complessità di lunga data che hanno portato l’impianto a non essere più redditizio nonostante gli investimenti significativi effettuati nel corso degli anni”. In altri termini, le produzioni italiane di Embraco-Whirpool non sarebbero più competitive se messe a confronto con il resto d’Europa e a livello planetario. L’azienda comunque precisa che “prima di giungere a questa decisione sono stati attentamente valutati diversi scenari alternativi ma nessuno ha rappresentato una soluzione appropriata per continuare la produzione nello stabilimento”. Nella nota, diffusa dall’agenzia di stampa brasiliana Folhapress e ripresa dalle pagine locali de La Stampa, Embraco spiega anche di essere “consapevole delle proprie responsabilità nei confronti dei dipendenti” e manifesta l’impegno a lavorare con le Istituzioni italiane per “trovare soluzioni adeguate e valide per le persone coinvolte”.
Intanto, i lavoratori di Riva di Chieri hanno deciso di scrivere direttamente a Paulo Henrique Teixera, presidente della multinazionale brasiliana che fa capo al gruppo Whirlpool, per far sentire le loro ragioni. E nella lettera partita dal Piemonte alla volta del Brasile viene anche ricordato un passaggio del codice etico aziendale nel quale si dice che la società promette “correttezza e rispetto per l’individuo e la collettività in generale”.
Tutto mentre, con il presidente della Regione Piemonte, una delegazione di operai si sta preparando all’incontro di mercoledì prossimo a Bruxelles con il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, per presentare la situazione dello stabilimento e chiedere un “impegno attivo” sulla questione da parte dell’Europarlamento. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, commentando la situazione, ha dichiarato: “Siamo convinti che ci sia l’esigenza in ogni caso di lavorare alla reindustrializzazione e comunque all’utilizzo e al mantenimento di quel sito. Sono convinto che se, insieme a tutte le istituzioni, continuiamo a lavorare con l’impegno che abbiamo destinato e dedicato in queste settimane, una soluzione per l’Embraco, alla fine, riusciremo a trovarla”.

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