Brasile: a Rio arriva l’esercito. Quintela (coordinatrice Pacs), “siamo preoccupati, saranno colpiti minori, poveri e minoranze senza risolvere il problema della criminalità”

“Siamo molti preoccupati. Il mandato ci sembra chiaro: eliminare le persone scomode, fare ‘pulizia’ di persone di colore e minoranze. Una cosa del genere non si è vista neppure nell’anno delle Olimpiadi”. Questo, da Rio de Janeiro, il parere di Sandra Quintela, coordinatrice del Pacs (Instituto Políticas Alternativas para o Cone Sul). A dieci giorni dalla scelta del governatore Luiz Fernando Pezão di far intervenire direttamente l’esercito federale per garantire la sicurezza nello Stato brasiliano di Rio de Janeiro, non si placano dunque le polemiche riguardo a tale provvedimento, che è senza precedenti pur essendo previsto dalla Costituzione nel 1988. L’Esercito non dovrà sottostare a direttive da parte degli organi politici. Al generale Walter Souza Braga Netto è stato affidato il coordinamento degli interventi sulla Sicurezza nell’intero Stato. “Si tratta di un intervento grandioso, molto pesante – dice Quintela al Sir –. È stato giustificato per il numero di delitti commessi durante il Carnevale, ma c’è da dire che il numero è stato più basso rispetto a quelli del 2016, l’anno delle Olimpiadi, anche se maggiore rispetto allo scorso anno”. Insomma, i livelli di violenza, seppure altissimi, non hanno avuto quest’anno un’impennata particolare, perciò “i motivi sembrano soprattutto politici, il Governatore è vicino al presidente Temer, che sta cercando di sollevare la sua bassissima popolarità, attualmente al 6%. Anche il Governatore di Rio ha un basso indice di popolarità”.
L’intervento, come accennato, appare ancora maggiore rispetto a quello del 2016, quando per le Olimpiadi le favelas di Rio furono “ripulite” usando la mano pesante. Già allora furono molte le denunce di associazioni e ong, dato che le azioni furono spesso rivolte a minori di strada e minoranze etniche. “Quel tipo di politica non ha portato alcun frutto – spiega la coordinatrice del Pacs -, i veri responsabili dei gruppi criminali e dei trafficanti non sono stati toccati. Questa occupazione del territorio non risolve i problemi e rischia di aggiungersi alla crisi economica che già colpisce i quartieri poveri. Le periferie sono completamente abbandonate. Bisognerebbe invece puntare le proprie attenzioni sulle favelas e al tempo stesso potenziare l’intelligence”. Secondo il Pacs a Rio, il 25% degli omicidi è stato commesso dalla polizia nel 2017: una tendenza destinata ad aumentare con la presenza dell’Esercito.

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