Sicurezza: mons. Galantino, “desolante sentire che viene messa in pericolo dalla presenza di stranieri”

“Fa una strana impressione avvertire il sacrosanto bisogno di sicurezza e sentire però che questa sarebbe messa in pericolo soprattutto, se non in maniera esclusiva, dalla presenza di stranieri per le strade delle nostre città. A me pare davvero desolante vedere poco evocata, in questo periodo, e quindi non bisognosa di attenzione l’insicurezza provocata da organizzazioni malavitose e da sistemi di malaffare organizzati”. Lo scrive il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, nell’articolo pubblicato oggi dal “Sole 24Ore”. “Ci si rassegna facilmente al male provocato al Bene comune, alla convivenza civile, alla giustizia e al rispetto per ciò che è di tutti”, aggiunge il presule, che sottolinea come “la corruzione indigna poco”. “Viene denunziata per lo più per rivalsa o per delegittimare l’avversario o il concorrente. Mentre si riesce a trovare sempre una giustificazione quando il corruttore è l’amico o il sodale di partito”. Mons. Galantino contrappone l’impegno di “persone e realtà associative che non si rassegnano”, citando l’esperienza di “ContromafieCorruzione”, iniziativa promosa da Libera, e del protocollo “Liberi di scegliere”, “a chi ha scelto di fare sciacallaggio sul disagio e sulla giustificata paura provocata da situazioni oggettivamente insopportabili”. Poi, il presule chiede che “chi si spende per il Bene comune” non sia “lasciato solo”. “Ha il diritto di vedersi riconosciuto e accompagnato in questa azione di civilizzazione del vivere comune”.

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