Immigrazione in Europa: mons. Di Tora (Migrantes), “anche l’Onu deve interrogarsi su questa emergenza”

“Quello migratorio sta diventando un fenomeno globale che interessa gran parte del mondo, e non più solo alcuni stati dell’Africa. Ecco perché non soltanto l’Unione europea ma anche l’Onu deve interrogarsi su questa emergenza. Si tratta di un’emergenza che, secondo i sociologi, è destinata a durare ancora per almeno altri 30 anni, cambiando profondamente il volto delle nostre società”. Lo ha detto il vescovo ausiliare di Roma e presidente della Fondazione Migrantes, mons. Guerino Di Tora, intervenendo stamane al Forum europeo sull’immigrazione. L’incontro, dal titolo “Lo straniero. Inquietudine soggettiva e disagio sociale nel fenomeno dell’immigrazione in Europa”, ha visto la partecipazione delle istituzioni, del mondo cattolico, organizzazioni internazionali e terzo settore per fare il punto sul tema dell’immigrazione in Europa. Parlando alla Biblioteca Nazionale di Roma, mons. Di Tora ha detto che “occorre riscoprire la cultura dell’incontro, ritrovando i valori della solidarietà e dell’integrazione”. Secondo il vescovo, in sostanza, “bisogna prestare attenzione alla dilagante paura dell’altro, al timore del diverso”. Perché “considerare gli immigrati come nemici produce l’effetto di renderli effettivamente dei nemici”. Alla politica della paura bisogna allora contrapporre la solidarietà e l’accoglienza: “Lo straniero – ha spiegato il presidente della Fondazione Migrantes – ci sollecita a ritrovare la nostra identità, perché ci fa uscire dalle nostre certezze umane per metterci in relazione con l’altro. È soltanto attraverso l’incontro che l’uomo riesce a caratterizzarsi”.

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