Immigrazione in Europa: Cahen (parlamento europeo), “in Europa manca una politica dello straniero”

“Alcuni Paesi, in questi anni, non hanno dato prova di solidarietà sui migranti. Se da un lato il regolamento di Dublino prevede che ogni nazione europea debba gestire e amministrare da sé l’arrivo degli stranieri, dall’altro ha dato luogo a grandi disuguaglianze nei programmi di accoglienza. E l’impressione è che non ci sia alcuna volontà politica di rivedere questo sistema”. Così Antoine Cahen, parlamentare europeo e membro della Commissione per la giustizia, è intervenuto stamane al Forum europeo sull’immigrazione dal titolo “Lo straniero. Inquietudine soggettiva e disagio sociale nel fenomeno dell’immigrazione in Europa”. Parlando alla Biblioteca Nazionale di Roma, Cahen ha sottolineato come lo straniero si cui parla oggi “è il punto di collegamento tra l’ospitalità e l’ostilità, due termini che non fanno parte del diritto europeo”. Il nodo, secondo il parlamentare, è proprio questo: “In Europa manca una politica dello straniero, bisogna allargare il campo del diritto d’asilo, integrando le competenze degli Stati sovrani”. Nel suo intervento, Cahen ha ricordato come negli anni Novanta ci fosse “un certo ottimismo sul tema dell’immigrazione, che generó delle buone politiche migratorie”. Allo stesso tempo, invece, “la crisi del 2015 ha rivelato il limite dei poteri d’intervento dell’Unione europea. Bisogna allora capire come si può gestire diversamente il fenomeno migratorio, altrimenti si creano false aspettative e si carica l’Europa di responsabilità che forse non si prenderà mai”.

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