Giornata di digiuno e preghiera: mons. Perego (Ferrara), “la nostra via crucis si arricchisce di due stazioni: le sofferenze degli uomini in Sud Sudan e Congo”

“In questo venerdì di Quaresima, seguendo l’invito di Papa Francesco che ci aiuta a guardare al mondo dei crocifissi di oggi, la nostra via Crucis si arricchisce di due stazioni, in cui contempliamo la caduta, la sofferenza, la morte delle donne e degli uomini, dei bambini in Sud Sudan e in Congo”. Lo ha detto ieri sera l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, durante la veglia di preghiera per la pace che ha celebrato ieri sera nella basilica di San Giorgio. “Sono due stazioni che rendono attuale la Via Crucis – ha aggiunto il presule -, dando un volto cristologico ai volti di uomini, donne e bambini di questi Paesi in guerra, alla fame”. Stazioni che “ricordano in questa Quaresima l’impegno della pace, la responsabilità del disarmo, la scelta cristiana della non violenza. Sono due stazioni che ci ricordano il dramma di due delle 37 guerre in atto nel mondo, che producono ogni anno almeno 100.000 morti e 8 milioni di profughi e richiedenti asilo”. Mons. Perego ha poi affermato che “pregare per la pace è un atto ecclesiale” e “un atto politico”, “perché nasce nella città e la educa a costruire luoghi, gesti e parole di pace, che ‘rinnegano la guerra’”. Quindi, la richiesta al Signore di “aiutarci a essere dei Cirenei, che sanno fare propria la croce dei popoli del Sud Sudan e del Congo”. “L’indifferenza di fronte a questi drammi equivale a complicità”. L’invito, invece, è quello ad “accompagnare la preghiera con l’impegno quotidiano nel costruire una ‘grammatica del dialogo’ e la responsabilità condivisa di nuove relazioni di pace”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy