Cile: conclusi ufficialmente i colloqui sul caso Barros, “sopraffatti dalla densità della sofferenza”

“Ci siamo sentiti un po’ sopraffatti dalla densità della sofferenza. Abbiamo cercato di ascoltare, siamo stati disposti ad entrare dentro quella sofferenza”. Con queste parole padre Jordi Bertomeu ha commentato ieri i quattro giorni di ascolto delle persone che avevano nuove testimonianze da riferire a proposito del caso del vescovo di Osorno, mons. Juan Barros. Papa Francesco ha inviato per questo scopo l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna, presidente del Collegio per l’esame di ricorsi (in materia di “delicta graviora”) alla Sessione ordinaria della Congregazione per la Dottrina della fede, che martedì scorso è stato però ricoverato in ospedale ed ha subito un intervento alla colicisti. Il programma di incontri che era stato previsto è comunque continuato ed è stato portato a termine da padre Bertomeu. “Le aspettative sono state soddisfatte, il Santo Padre ci ha chiesto di ascoltare e abbiamo ascoltato, ora dobbiamo gestire tutte queste informazioni per consegnarle al Santo Padre”, ha affermato padre Bertomeu, il quale ha anche riferito che, nonostante il giro di colloqui si sia ufficialmente concluso, rimarrà ancora qualche giorno in Cile con mons. Scicluna, che si sta ristabilendo. Di conseguenza, “l’arcivescovo Scicluna potrebbe ricevere qualcun altro che lo richiede”. Alla domanda se sia anche ricevuto e ascoltato mons. Juan Barros, vescovo di Osorno, padre Bertomeu ha risposto: “È evidente che è venuto”. E ha proseguito dicendo che si è trattato di un colloquio cordiale.

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