Papa Francesco: a predicatore Esercizi spirituali, “grazie per averci ricordato che la Chiesa non è una gabbia per lo Spirito e per la chiamata ad aprirci e a non essere mummificati”

“Padre, vorrei ringraziare, a nome di tutti, per questo accompagnamento in questi giorni, che oggi si prolungheranno con la giornata di digiuno e preghiera per il Sud Sudan, il Congo e anche la Siria”. Sono le parole di ringraziamento che Papa Francesco ha rivolto questa mattina al predicatore degli Esercizi spirituali, don José Tolentino de Mendonça, vice rettore dell’Università Cattolica di Lisbona e consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, a conclusione degli Esercizi spirituali ad Ariccia.

“Grazie, padre, per averci parlato della Chiesa, per averci fatto sentire la Chiesa, questo piccolo gregge. E anche per averci ammonito a non ‘rimpicciolirlo’ con le nostre mondanità burocratiche!”, ha aggiunto il Pontefice. E ancora: “Grazie per averci ricordato che la Chiesa non è una gabbia per lo Spirito Santo, che lo Spirito vola anche fuori e lavora fuori. E con le citazioni e le cose che Lei ci ha detto ci ha fatto vedere come lavora nei non credenti, nei ‘pagani’, nelle persone di altre confessioni religiose: è universale, è lo Spirito di Dio, che è per tutti”. Anche oggi, ha sottolineato il Santo Padre, “ci sono dei ‘Cornelio’, dei ‘centurioni’, dei ‘guardiani del carcere di Pietro’ che vivono una ricerca interiore o anche sanno distinguere quando c’è qualcosa che chiama. Grazie per questa chiamata ad aprirci senza paure, senza rigidità, per essere morbidi nello Spirito e non mummificati nelle nostre strutture che ci chiudono. Grazie, padre”. E, ha concluso Francesco, “continui a pregare per noi. Come diceva la madre superiora alle suore: ‘Siamo uomini!’, peccatori, tutti. Grazie, padre”.

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