Flat tax: Aggiornamenti Sociali, “le attuali proposte produrrebbero un aumento delle disuguaglianze”

“Le attuali proposte sulla flat tax produrrebbero un aumento della disuguaglianza” e quanto all’abolizione della riforma pensionistica “nessuno spiega a quale assetto si ritornerebbe, né dettaglia i tratti del nuovo sistema”. È quanto emerge da uno studio in uscita sul numero di marzo di Aggiornamenti Sociali, a cura di Maria Flavia Ambrosanio, professore di Scienza delle Finanze nell’Università Cattolica di Milano, e Paolo Balduzzi, ricercatore nella stessa Università. Nella loro analisi i due docenti offrono anche una valutazione delle promesse fatte dagli schieramenti politici in campagna elettorale. “Al di là dei contenuti specifici – scrivono i due autori – le proposte dei partiti in tema di spesa pubblica e tassazione condividono tutte un tratto comune: combinano un aumento di spesa pubblica, in particolare quella rivolta alle fasce di popolazione più deboli, e una diminuzione delle imposte. Si tratta di un mix esplosivo, davvero poco credibile, anche alla luce dei vincoli al ricorso al deficit di bilancio introdotti dalla riforma costituzionale del 2012”. Focalizzando l’attenzione sulle due proposte che genererebbero i maggiori oneri a carico del bilancio pubblico, cioè la flat tax e l’abolizione della riforma Fornero delle pensioni, “l’obiettivo inaggirabile del contenimento del disavanzo offre margini di manovra limitati (pochi miliardi all’anno), che richiedono di essere negoziati in sede europea sulla base di fondate ragioni”. Per quanto riguarda la flat tax, “le proposte attualmente sul tappeto produrrebbero soprattutto un abbassamento dell’onere tributario sui redditi più elevati, e quindi un aumento della disuguaglianza”. Tutte le proposte “in comune hanno un elemento inquietante: nessuna precisa con chiarezza la soglia di esenzione e la struttura di detrazioni e deduzioni, ovvero gli elementi che rendono l’imposta progressiva. In ogni caso, essendo molto basse le aliquote proposte, l’obiettivo è quello di abbattere l’Irpef sui redditi più alti”.

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