Don Giussani: card. Bassetti, “presentare Cristo ai giovani è il nostro compito”. “Ci uniamo al Papa nell’accorata preghiera per le sorti dell’umanità”

“Presentare Cristo ai giovani di oggi è il nostro compito”. Così il  card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’omelia della Messa celebrata ieri a Perugia in occasione del 13° anniversario della morte di don Luigi Giussani, avvenuta il 22 febbraio 2005. Con riferimento ai tanti  giovani che dopo avere incontrato il fondatore di Comunione e liberazione “hanno cambiato vita; si sono lasciati toccare da quella parola che penetra nell’intimo del cuore e suscita sentimenti nuovi, apre orizzonti e fa nascere la voglia di stare con il Signore”, Bassetti ha spiegato: “È proprio ai giovani che è rivolta la nostra attenzione in questi mesi che precedono il Sinodo dei Vescovi. La Chiesa guarda questo mondo con attenzione e trepidazione. Si interroga sulla condizione dei giovani e si lascia da essi interpellare”. E se molti studi di sociologia parlano della condizione giovanile come di “un tempo di solitudine, di dispersione e talvolta di disperazione; ci parlano di generazioni lontane da Dio e non più sensibili al tema religioso”, questo, ha proseguito, “non può non indurci ad una seria riflessione, nella convinzione però che nessuno studio sociologico ci potrà mai parlare del cuore dei giovani, delle ansie e delle speranze racchiuse nel loro animo”. Per Bassetti “la conoscenza vera si può avere solo con un incontro, col metterci a stretto contatto con i giovani di oggi per conoscerli e capire la loro situazione”. Il presidente Cei ha quindi ricordato la Giornata di digiuno e preghiera per la pace indetta dal Papa per domani, 23 febbraio: “Con animo pieno di gratitudine verso il Santo Padre, ci uniamo a lui in questa accorata preghiera per le sorti dell’umanità sofferente, chiedendo con forza al Signore di sciogliere i cuori induriti dei governanti e dei ‘signori della guerra’, che non tengono in alcun conto la vita delle persone. Preghiamo affinché questo sia per tutti un vero tempo di conversione e ognuno abbandoni la sua condotta malvagia e la violenza che è nelle sue mani”.

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