Richiedenti asilo: Fond. Ismu, oltre 130.000 richieste nel 2017 (+5,4%). 52,4% diniegati

Sono state 130mila le richieste di asilo nel 2017: è il numero più alto registrato in Italia, +5,4 rispetto al 2016 e più del doppio rispetto a quattro anni fa. Lo afferma oggi la Fondazione Ismu, citando i dati del Ministero dell’Interno. Nel 2016 le richieste sono state 123.600, fatto dovuto soprattutto al calo delle domande iniziato a luglio parallelamente al brusco rallentamento degli sbarchi a causa in particolare degli accordi con la Libia. In crescita la presenza femminile. Aumenta la proporzione di donne tra i richiedenti asilo: oltre 21mila nel 2017, il 16,2% del totale (costituivano il 15% del 2016, l’11,6% del 2015 e solo il 7,5% nel 2014). Le domande nel 2017 sono state presentate soprattutto da nigeriani, bangladesi, pakistani, gambiani e ivoriani. Per i migranti originari del Bangladesh in particolare si è registrato il più significativo aumento: nell’ultimo anno le domande di asilo sono quasi raddoppiate.Nel corso dell’anno appena concluso sono state esaminate 82mila domande (10mila meno rispetto al 2016) da 49 Commissioni Territoriali e Sezioni in sede distaccata. I migranti a cui non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione sono il 52,4% del totale (diniegati), cioè 42.700 casi. È tra i 18-34enni che si registra il maggior numero di non riconoscimenti, cioè il 57% dei migranti in tale fascia di età. Gli uomini molto più delle donne hanno visto respingere la domanda di asilo nel 2017 (56% dei casi, 39mila migranti). Per i migranti provenienti dal Bangladesh, a fronte di un notevole aumento di domande di asilo, si riscontra un basso tasso di riconoscimento: il 64% delle domande esaminate nel 2017 ha avuto come esito il non riconoscimento di protezione, solo l’1,4% lo status di rifugiato – il valore più basso tra le diverse nazionalità dei richiedenti – e il 31% la protezione umanitaria. Percentuali di non riconoscimento sopra il 60% anche per nigeriani, senegalesi e pakistani. È però cresciuto il numero di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato, status che nel 2017 ha costituito l’8,4% degli esiti – era il 5,3% l’anno precedente – mentre si è fortemente ridimensionata la protezione sussidiaria che nel 2016 era stata concessa a oltre 12mila migranti e nel 2017 a 6.800. Una domanda su quattro ha avuto come esito la protezione umanitaria.

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