50° Sant’Egidio: Mattarella, “movimento glocal, di pedagogia, di impegno e di convivenza civile di grande importanza”

“Potremmo definire il movimento di Sant’Egidio come ‘glocal’. Io cerco di non usare mai parole che non siano della nostra lingua, che non siano italiane; però non dire ‘glocale’ non renderebbe l’idea. In effetti ‘glocal’ secondo l’encicolpedia Treccani viene definita come l’attitudine a occuparsi contemporaneamente della dimensione locale e di quella mondiale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che questa sera ha visitato la sede della Comunità di Sant’Egidio, a Roma, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione. A suo avviso, “consente la speranza nel mondo comprendere che non c’è una separazione e che né il rimedio alla povertà, né il diritto alla libertà sono divisibili per territori: o tutti possono utilizzarli e fruirne o, in realtà, nessuno ne fruisce davvero appieno. Questa è la dimensione importante che la Comunità ha raggiunto”. Secondo Mattarella, la Comunità di Sant’Egidio ha saputo mantenere il passo dei cambiamenti del mondo. “Non è che sia diventato piccolo, è più raccolto di prima e quindi richiede impegni come quelli che la Comunità ha assunto, con le sue iniziative”. Poi il Capo dello Stato ha ricordato l’impegno dei volontari “per l’amicizia tra popoli e religioni”, “le iniziative per la pace, le iniziative contro la povertà, contro la pena di morte: una quantità di iniziative che hanno conferito alla Comunità di Sant’Egidio, sul piano internazionale, credibilità e autorevolezza”. E, ancora, “l’accordo di pace per il Mozambico”, “episodio più emblematico di maggiore evidenza internazionale; ma è come la punta di un iceberg di un’attività ampia, diffusa che vi è in tante parti del mondo”. “L’attività di Sant’Egidio è nata, come sappiamo, da un’ispirazione religiosa molto profonda; ma a me, come presidente della Repubblica, interessa sottolineare che questa è stata anche un’iniziativa di pedagogia, di impegno e di convivenza civile di grande importanza. Lo è nel mondo, lo è nel nostro Paese – ha concluso – che ha bisogno di solidarietà e di ritrovarsi come comunità, di avvertire i vincoli che tengono insieme e non quelli che separano e fanno guardare con diffidenza o con ostilità”.

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