Quaresima: mons. Marcianò (ordinario militare), “la sapienza necessaria per scegliere l’accoglienza e cercare il bene comune”

“Coloro che si appresteranno a prendere in mano la ‘Cosa pubblica’ possano essere veramente animati da un ‘cuore docile che sappia rendere giustizia al popolo e sappia distinguere il bene dal male’”. Lo scrive l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, mons. Santo Marcianò, nel suo messaggio per la Quaresima, dal titolo “La sapienza che non è di questo mondo”. “Vorremmo capire come questa sapienza non riguardi solo chi, verso la città dell’uomo, ha più direttamente compiti di guida; essa è necessaria per portare avanti il proprio servizio quotidiano, per vivere relazioni familiari e fraterne, per rispettare la legalità ed equilibrare l’economia, per saper scegliere l’accoglienza e cercare sempre il bene comune”. Tutto ciò “nella consapevolezza che l’Italia e tutta la città dell’uomo è davvero affidata a ciascuno di noi, che ogni cittadino ha la missione di farla bella e giusta, operando e spargendo ovunque la pazienza del bene e il rifiuto del male”. In quest’ottica “la Quaresima è tempo prezioso per ritornare a comprendere e vivere la sapienza, un tempo in cui esercitarsi a ricercarla”. Mons. Marcianò evidenzia poi come “cercare la sapienza significa amare la pace; vivere la sapienza significa costruire la pace; chiedere la sapienza significa chiedere la pace”. E qui un appello ai militari: “Siete chiamati a comprenderlo con sempre maggiore chiarezza”. Infine, l’arcivescovo delinea la figura del sapiente che “non è chi detiene il potere ma chi vive il servizio, non è chi si arricchisce di cose ma chi dona la propria vita. Il sapiente è chi sale sulla Croce, come fanno tanti tra noi, come hanno fatto tanti nostri caduti, per difendere e proteggere la vita altrui. Perché amare, la Pasqua ce lo ricorderà ancora una volta, è già risorgere”.

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