Papa Francesco: al clero romano, “cercare il proprio stile sacerdotale”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Bisogna “cercare il proprio stile sacerdotale, la propria personalità sacerdotale, che non è un cliché. Tutti noi sappiamo come dev’essere un sacerdote, le virtù che deve avere, la strada che deve avere. Ma lo stile è la carta d’identità tua, con la tua impronta personale, con le motivazioni che ti spingono a vivere in pace e fervore”. Così Papa Francesco ha risposto alla prima domanda posta dai sacerdoti e dai parroci della diocesi di Roma durante l’incontro che si è svolto giovedì 15 febbraio, nella basilica di San Giovanni in Laterano. Il testo è stato diffuso oggi dalla Sala stampa vaticana. “Da una parte, tante circostanze in questo mondo; dall’altra, il tuo stile”. “Ognuno di noi – ha aggiunto il Papa – ha il proprio stile sacerdotale. Sì, il sacerdozio è un modo di vivere, è una vocazione, un’imitazione di Gesù Cristo in un certo modo; ma il tuo sacerdozio è unico, nel senso che non è uguale all’altro. Io direi, di fronte a queste domande: cerca il tuo stile. Non guardare tanto le circostanze che chiudono le uscite. Cerca il tuo stile: il tuo stile di prete e personale”. Quindi, Francesco ha invitato tutta a “individuare i limiti”, “quelli generali” e “anche i tuoi, personali”, e a “discernere tra i limiti”. Il passo successivo è quello di “discernere anche i propri peccati”, perché “il tuo peccato nasce da una radice, da un peccato capitale, da un atteggiamento, e questo è un limite, che si deve discernere”. “È un’altra strada, diversa dal chiedere il perdono per il peccato”. Per riuscirci bisogna “dialogare con quella tendenza che ti ha portato a un peccato”. E “il dialogo, con questi limiti, sempre si deve fare davanti a un testimone, a qualcuno che mi aiuti a discernere”. Un testimone, quindi un padre spirituale, che sia “un uomo saggio”.

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