“Nel 2017 sono giunte al termine 136 cause di nullità” e “questo dato ci permette di poter dire che le cause di nullità hanno una accelerazione ossia un percorso più breve nel tempo” anche grazie al fatto che “non abbiamo più le cause di appello”. Ad affermarlo mons. Paolo Rigon, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico regionale ligure, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolto stamani a Genova alla presenza del card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Ccee. “Nel 2017 – ha spiegato mons. Rigon – sono entrate 143 nuove cause di richiesta di nullità matrimoniale. Quattro in più dello scorso anno. Resta tuttavia confermata la sostanziale stabilità del numero di cause”. A suo avviso, quindi, “si può guardare con un certo ottimismo alla celerità della conclusione di una causa di nullità che già ora facilmente si esaurisce in un anno se la causa presenta particolari difficoltà o non esige un lavoro peritale”. In particolare, delle 136 cause terminate “129 hanno ottenuto la dichiarazione di nullità, 4 le cause che hanno avuto esito negativo, 3 si sono fermate e sono state archiviate”. Inoltre, “4 sono state condotte in forma breve: 3 sono state decise dal vescovo, e 1 si è conclusa per via ordinaria”. Nel dettaglio, delle 136 cause, il tribunale ecclesiastico regionale ligure ha deciso 68 cause a nella diocesi di Genova; 12 ad Albenga; 16 a Chiavari; 18 a La Spezia; 6 a Savona; 9 a Tortona e 5 a Ventimiglia. Nella sua relazione mons. Rigon ha parlato di varie “difficoltà e disagi che i fedeli cristiani possono avere o sentire di fronte all’impatto con il nostro tribunale. Tra queste, ha però voluto sottolineare, non ci può essere il timore della spesa perché, “se una persona non è in grado di tirare fuori neppure un euro, rivolgendosi ai nostri patroni stabili sia per consiglio e sia scegliendoli come avvocati per la loro causa, non deve spendere assolutamente nulla”.