Alimenti: Coldiretti, fake 1 un prodotto su 4, al via la petizione #stopcibofalso

Rischia di essere “fake” nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. Lo segnala una analisi della Coldiretti che ha individuato la lista dei prodotti della spesa più a rischio in occasione dell’avvio della raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola. “Si tratta dell’avvio di una mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana”. “Due prosciutti su tre venduti oggi in Italia provengono da maiali allevati all’estero senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta dove non è ancora obbligatorio indicare l’origine, come avviene anche per il fiume di 200 milioni di chili di succo di arancia straniero che valica le frontiere e finisce nelle bevande all’insaputa dei consumatori perché in etichetta – sottolinea la Coldiretti – viene segnalato solo il luogo di confezionamento”. Un problema che “riguarda in realtà tutti i salumi, la frutta trasformata in generale, dalle confetture alle conserve, l’insalata in busta, il pane o i funghi conservati che spesso arrivano dalla Cina, paese ai vertici mondiali per gli allarmi alimentari”. La raccolta di firme rivolta al presidente del Parlamento europeo è stata avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni farmers’ market d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it ma sono previste anche iniziative lungo tutta la Penisola.

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