Quaresima: mons. Fisichella, “Giubileo continua”. In attesa per i sviluppi della riforma

“Durante il Giubileo abbiamo toccato con mano quanto il nostro popolo sentisse il bisogno della misericordia. È un cammino che continua, una dimensione che, in maniera speciale, vediamo entrare sempre di più nella vita delle nostra comunità”. Lo dice – in un’intervista al Sir – mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. “L’esperienza del perdono è senza dubbio una delle esperienze più belle che possiamo sperimentare nella nostra vita: se però non lo imploriamo come dono del Padre, se non ci lasciamo perdonare da Lui, non saremo capaci di poterlo ricevere e, a nostra volta, di perdonare i nostri fratelli”, aggiunge a proposito dell’iniziativa “24 ore per il Signore”, che il 9 e 10 marzo coinvolgerà le diocesi di tutto il mondo, con le chiese aperte ininterrottamente per una giornata in modo da consentire ai fedeli di accedere alla Confessione e di vivere l’adorazione eucaristica. Quanto al prossimo incontro del Papa con i missionari della misericordia, in programma l’8 aprile, Fisichella spiega: “Si tratta di un incontro voluto, desiderato e deciso dal Santo Padre, che ha voluto incontrare di nuovo, due anni dopo, i missionari, per ‘fare il punto’ del percorso insieme a loro, ascoltare le loro testimonianze e tenere acceso il senso vivo del Padre che perdona sempre chi implora la sua misericordia, rimuovendo qualsiasi ostacolo al perdono”. Interpellato sul processo di riforma voluto da Francesco per la Curia Romana, Fisichella commenta: “Anche noi siamo in attesa di sapere cosa succederà. Molti passi sono stati fatti, alcuni dicasteri sono stati accorpati. Non posso e non sono in grado di prevedere i passi successivi. Ciò non toglie che continuiamo a vivere l’esperienza della nuova evangelizzazione, un tema fondamentale e determinante per la vita della Chiesa, soprattutto in questo momento: basti pensare al Sinodo del 2012 e all’Evangelii gaudium, che possiamo definire una vera e propria ‘Magna Charta’ della nuova evangelizzazione. Indipendentemente dall’esito della riforma, rimarrà una dimensione strutturale: il tema della nuova evangelizzazione è in prima linea nella vita della Chiesa”.

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