Elezioni: documento dell’Azione Cattolica lombarda. “La politica è un fatto serio”. No a chi semina odio ed esclusione

Valentina Soncini, delegata regionale di Azione cattolica in Lombardia

“Il 4 marzo 2018 saremo chiamati al voto per il rinnovo del Parlamento nazionale e del Consiglio Regionale della Lombardia. Noi cittadini, che crediamo profondamente nei valori civici, avvertiamo l’importanza indiscussa dell’evento. In questa fase, più che mai, si percepisce una forte incertezza. Noi tralasciamo esternazioni e polemiche, crediamo nel confronto e nella sana capacità di puntare a scelte realistiche per risolvere i problemi della nostra società”. Lo affermano i dieci presidenti diocesani di Azione cattolica in Lombardia, assieme alla delegata regionale di Ac, Valentina Soncini, in un documento stilato in vista delle prossime elezioni. “La prima indicazione che abbiamo il coraggio di rivolgere a noi stessi e a chi intendiamo avvicinare è quella di non demordere, di non cedere al sentimento diffuso di negatività e andare a votare. Non è un appello moralistico, ma è ricordare che con il voto esprimiamo la nostra sovranità popolare”, vi si legge. “Per vivere con determinazione e speranza questo momento storico ci è chiesta una duplice fiducia: nella politica che è un fatto serio, da non banalizzare, nella quale sono impegnate seriamente molte più persone di quante ci sia dato di conoscere dai mezzi di informazione”; nella comunità che sa valutare ciò che produce benessere e comprendere la fatica di chi opera per il bene comune nonostante l’informazione spesso non veritiera, incompleta o di parte”.
Il documento afferma: “Ci è chiesta anche un realistica consapevolezza: contro chi pensa che tanto non serve a nulla la politica e nulla cambia, ribadiamo il convincimento che l’azione politica esercitata da chi opera con dedizione e competenza anche nella sua parzialità, a volte faziosità e incompletezza, lascia sempre il segno. L’azione del nostro organo legislativo conta, modifica la realtà e giustamente ogni cinque anni si riconsegna al vaglio critico dei cittadini che, con il voto, decidono con chi e verso dove indirizzare il futuro”. Tra i criteri di scelta fra candidati e partiti, l’Ac lombarda indica la disponibilità al dialogo, l’attenzione alle povertà, le proposte rivolte al mondo giovanile. Quindi una sottolineature particolare sul “valore delle parole”: “La parola è l’essenza stessa della democrazia come pubblico dibattito. Parole cariche di rancore e livore, capaci di trasformare la paura in odio e la diffidenza in esclusione, sono indice di una cultura violenta che non può convivere con la cultura democratica del dialogo. Attenzione alla parola significa anche cercare di distinguere tra chi è rispettoso della realtà e chi la nega, tra chi si impegna in azioni praticabili e chi promette illusorie speranze”.

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