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Brexit: Giustizia e Pace Europa, “confine tra Irlanda e Irlanda del Nord un rischio per processo di pace e riconciliazione”

Ripristinare un confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, in seguito al referendum Brexit e, cioè, all’uscita del Regno Unito non solo dall’Unione europea ma anche dal mercato unico e dall’unione doganale, “provocherebbe un duro danno” al delicato processo di pace e riconciliazione rischiando di fomentare nuove violenze tra le comunità. S’intitola “A hard Border would do great harm” il messaggio che i 25 segretari generali delle Commissioni “giustizia e pace” (J&P) lanciano all’Ue al termine della loro riunione annuale che si è svolta, dal 9 all’11 febbraio, in Irlanda del Nord. Nel corso dell’incontro i segretari generali si sono confrontati con attivisti per la pace, leader della Chiesa e politici sul potenziale impatto che la Brexit potrebbe avere sull’Accordo del Venerdì Santo del 1998 che è stato uno dei più importanti sviluppi del processo di pace in Irlanda del Nord.
Nel messaggio si parla, in particolare, dell’intervento dell’ex sindaco di Belfast e membro dell’Assemblea nordirlandese, Alban Maginness, il quale ai segretari generali di J&P ha spiegato l’importanza della pietra miliare dell’Accordo del Venerdì Santo del 1998 per il processo di pace nell’Irlanda del Nord. L’Accordo stabilisce le disposizioni che regolano lo status dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito, le relazioni tra il Regno Unito e la Repubblica d’Irlanda e le relazioni tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. “Ispirato dal processo d’integrazione europea, è stato concepito sulla base del fatto che sia la Repubblica d’Irlanda sia il Regno Unito sono membri dell’Unione europea. Pertanto, con Brexit – scrivono i segretari generali nel messaggio -, rischia di perdere le sue fondamenta. Il ritorno di un confine delimitato tra Irlanda e Irlanda del Nord sarebbe particolarmente dannoso per l’economia e per la stabilità politica nell’Irlanda del Nord. Un tale esito rappresenterebbe un serio rischio per la pace e la riconciliazione e potrebbe ancora aumentare il livello di violenza tra le comunità. È quindi necessaria una soluzione precisa, chiara e inequivocabile per evitare un confine definito”. I segretari di giustizia e pace si sono lasciati con l’impegno di trasmettere questo messaggio alle leadership politiche nazionali ed europee.
La rete “giustizia e pace Europa” è composta da più di trenta Commissioni nazionali. L’arcivescovo lussemburghese Jean-Claude Hollerich è attualmente presidente della rete: sua missione è intervenire nel dibattito pubblico su questioni relative alla giustizia sociale, alla costruzione della pace e alla protezione dell’ambiente.

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