Sulle “presunte molestie sessuali che avrebbero coinvolto membri dello staff di Save the Children, l’organizzazione precisa di aver segnalato ai media, e con precisione all’agenzia di stampa Reuters lo scorso novembre, le 31 accuse di molestie sessuale che alcuni membri dello staff avevano mosso nei confronti di altri membri, e sulle quali erano state svolte accurate indagini nel 2016 e 2017”. Lo scrive in una nota l’Ong in relazione alle notizie pubblicate da alcuni media. “Tali indagini avevano portato a 16 licenziamenti e 10 rinvii alle autorità di polizia e civili”, aggiunge Save the Children, che precisa inoltre che “nessuna delle accuse riguardava i bambini”. L’organizzazione ritiene gli episodi di “estrema gravità” e ricorda il proprio “rigido codice di condotta”, che “impone a tutto il proprio personale di agire con rispetto, integrità e professionalità nei confronti dei bambini, dei colleghi e delle comunità con cui lavora” e “di segnalare i casi sospetti”. “Le molestie sessuali continuano a essere un problema significativo in ogni ambito della vita e in ogni paese del mondo – si legge nella nota -. Save the Children ribadisce con forza la propria tolleranza zero nei confronti di episodi di abusi o molestie di qualsiasi tipo ed esamina ogni caso in modo indipendente, intraprendendo azioni tempestive contro chiunque abbia violato la propria policy”.