Papa Francesco: agli Stimmatini, “non è facile vivere la fraternità”. “Non è peccato litigare. Peccato è il rancore”

“Non è facile vivere la fraternità”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco nel suo discorso a braccio durante l’udienza ai partecipanti al XXXVII Capitolo generale della Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo (Stimmatini) ricevuti nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. “La vita di comunità, la vita di fraternità, è difficile perché ci sono i problemi umani, le gelosie, la competitività, le incomprensioni: tante cose che noi tutti abbiamo, tutti, io per primo”, ha riconosciuto il Papa sottolineando che “essere consci di questo è molto importante per essere comprensivi nella vita comunitaria. E arrivare al punto di poter parlare come fratelli”. “Una delle cose chiare – la più chiara della vita comunitaria – è poter parlare come fratelli”, ha proseguito Francesco, ammonendo che “forse il fratello ti dice una cosa che non ti piace, ma senza rimanere con il rancore”. “A volte – ha osservato il Papa – nelle riunioni di comunità si litiga, ma anche nelle buona famiglie, nei buoni matrimoni si litiga. Non è peccato litigare”. “Peccato è il rancore, il risentimento che ti lascia dentro il cuore l’aver litigato”, ha spiegato Francesco. “Litigare – ha aggiunto – è dire le cose come uno le pensa, respirare l’aria della libertà come fratelli”. “Non abbiate paura. Senza offendere, ma dire le cose come sono”, l’invito del Papa che ha anche suggerito: “se tu hai qualcosa con il fratello, o sai che lui ha qualcosa contro di te, parlagli. Parlagli in disparte. E poi, se la cosa non va, parla in comunità, ma parla. Non ingoiare quello che è indigeribile, questi problemi non si digeriscono”. Da Francesco l’invito ad evitare “il chiacchiericcio degli ‘zitelloni’”. “Il chiacchierone – ha ribadito – è un ‘terrorista’. Perché la chiacchiera è un atto di terrorismo” di chi, con il “chiacchierare contro un altro”, ragiona così: “vado con la bomba in mano, butto la bomba, distruggo il fratello e me ne vado tranquillo”. Il Papa si è poi soffermato sulle “stimmate”, “le piaghe del Signore sono proprio la porta da dove viene la misericordia”. “Non abbiate vergogna della devozione alle piaghe del Signore. È la vostra via di santificazione. Insegnate alla gente – l’esortazione di Francesco – che ‘piagati’ siamo tutti noi. Un peccatore ‘piagato’ trova perdono, pace e consolazione soltanto nelle piaghe del Signore, non altrove”. Un’altra devozione da “non lasciare da parte” è quella alla Madonna e a Giuseppe. “Qualcuno può dire: ‘Ma sono da bambini’. Sì, ma noi siamo bambini davanti a Dio. Magari, magari potessimo diventare bambini davanti a Dio!”, ha rilevato Francesco, spiegando che questo è un “consiglio” per “uomini che devono essere forti nell’annuncio del Vangelo”.

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