Papa Francesco: agli Stimmatini, “non dobbiamo aver paura di niente nel testimoniare Gesù”. “Il Vangelo si annuncia con mitezza e gioia”

foto SIR/Marco Calvarese

“Non sempre chi annuncia il Vangelo è accolto, applaudito. A volte è rifiutato, ostacolato, perseguitato, addirittura imprigionato o ucciso”. “Allora bisogna perseverare, avere pazienza, ma non dobbiamo aver paura di niente nel testimoniare Gesù e la sua parola di Verità”. Lo afferma Papa Francesco nel discorso consegnato questa mattina ai partecipanti al XXXVII Capitolo generale della Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo (Stimmatini) che ha ricevuto in udienza nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. Il Papa li esorta “a ravvivare in voi e nelle vostre comunità il fuoco della Parola di Dio: esso deve ‘incendiare’ anche i cuori di quanti si trovano alle periferie dei contesti urbani ed ecclesiali”. “Imitando il divino Maestro – prosegue Francesco – anche voi siete chiamati a portare il fuoco nel mondo”. “Ma c’è un fuoco sbagliato e un fuoco buono, santo”, nota il Papa. “Dio nella Bibbia è paragonato al fuoco ma è un fuoco di amore, che conquista il cuore delle persone, non con la violenza, ma rispettando la libertà e i tempi di ciascuno”. Per questo, “il Vangelo si annuncia con mitezza e gioia” e “voi – sottolinea il Papa – potete portare le persone alla conversione, alla comunione con Cristo, per mezzo della gioia della vostra vita e con la mitezza”. “Il fuoco buono è il fuoco di Gesù”, prosegue Francesco, è “il fuoco della carità fraterna”. “La testimonianza d’amore di una comunità fraterna di missionari è conferma dell’annuncio evangelico, è la ‘prova del fuoco’”, aggiunge il Papa, osservando che “se in una comunità manca il fuoco buono, c’è freddezza, buio, solitudine. Se c’è il fuoco della carità fraterna, c’è il calore, la luce e la forza di andare avanti. E nuove vocazioni vengono attratte alla dolce missione di evangelizzare”. Il Papa invita i missionari Stimmatini a portare “questo fuoco nelle comunità cristiane, dove la fede di tante persone ha bisogno di essere riaccesa, di trovare forza per essere contagiosa”. Ma, “al tempo stesso, andate – ammonisce – uscite ad annunciare il Vangelo ai poveri, a quelli che non si sentono amati da nessuno, a chi vive nella tristezza e nella disperazione, ai carcerati, ai senza casa e senza tetto, agli immigrati, a chi fugge dalle guerre”. Da Francesco anche una consegna: “Abbiate un’attenzione particolare verso la famiglia” e “portate il fuoco di Cristo ai giovani, che hanno bisogno di qualcuno che li ascolti e li aiuti a trovare il senso alla vita”.

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