Pakistan: Paul Bhatti, “discriminazioni, terrorismo e fanatismo hanno raggiunto i livelli più alti nella storia dell’umanità”

“Il Pakistan è un Paese dove discriminazioni, terrorismo e fanatismo hanno raggiunto i livelli più alti nella storia dell’umanità, dove si uccide e si muore per una ideologia folle, di morte”. Lo ha detto ai microfoni di Radio Trentino InBlu Paul Iacob Bhatti, ex ministro e fratello maggiore di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico dell’armonia nazionale e per le minoranze religiose in Pakistan ucciso il 2 marzo 2011, a Islamabad, da un commando di estremisti islamici. Venerdì 16 febbraio, alle 20, Paul Bhatti sarà a Trento nella chiesa di San Pio X per raccontare la situazione delle minoranze perseguitate in Pakistan. Nell’intervista ha ricordato la “recrudescenza” che “si è registrata con l’invasione sovietica in Afghanistan, seguita dalla lotta al terrorismo della comunità internazionale contro i talebani e Osama Bin Laden”. Un fatto che “ha generato la fuga di oltre 2 milioni di afghani in Pakistan, tra i quali si sono infiltrati tanti fondamentalisti, soprattutto nella parte più povera del nord – ha raccontato -. Negli anni sono cresciuti con una organizzazione ramificata, l’appoggio di altri Paesi e luoghi dove si insegna l’islam radicale, l’odio contro l’Occidente, che coinvolge i cristiani stessi”. Anche tra i banchi scolastici viene alimentato l’odio. “C’è una serie di scuole coraniche clandestine piene di giovani, addirittura bambini di 4-5 anni, diseducati con messaggi che istigano all’odio contro l’umanità, pronti a morire e uccidere in nome di un’ideologia imposta. Sono vittime di manipolazione”. Secondo Bhatti, per uscire da questa spirale è necessaria la “lotta all’analfabetismo e alla povertà”, “fattori che alimentano l’estremismo e l’intolleranza”. “Bisogna poi promuovere occasioni di dialogo interreligioso e di conoscenza reciproca, identificare insieme le cause di base di questa violenza, nella ricerca di ciò che unisce e non ciò che divide”.

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