Salute mentale: Fatebenefratelli di Brescia, allo studio un test per la psichiatria di precisione. 300 pazienti coinvolti

Sui tumori la caratterizzazione molecolare si fa da tempo e serve a mirare la terapia. Anche nella cura delle malattie mentali il test di farmacogenetica viene applicato, ma finora per profilare la risposta dell’organismo ai farmaci utilizzati nei casi di depressione maggiore erano disponibili solo dei kit commerciali, sui quali non è mai stato effettuato uno studio pubblico. In questi giorni a Brescia parte il progetto di ricerca per la validazione clinica di un approccio farmaco-genomico combinatorio, che permetterà di applicare la medicina di precisione anche in quest’ambito. Come spiega il coordinatore, Massimo Gennarelli, ordinario di genetica medica all’Università di Brescia e responsabile dell’unita di genetica dell’Irccs Fatebenefratelli, “un paziente che non ha risposto a una prima terapia è sottoposto al test che cerca di capire se la mancata risposta è legata al profilo farmacocinetico, se cioè metabolizza più meno velocemente; in un paio di giorni il medico ha a disposizione un ulteriore aiuto per avere l’indicazione che gli serve sui farmaci più efficaci o con minor rischio di effetti collaterali, una sorta di semaforo dei farmaci”. Per giungere a questo test – e validarlo pubblicamente – si effettuerà uno studio su 300 pazienti (costo circa 400mila euro). Si tratta di una collaborazione tra Irccs Fatebenefratelli, Ospedali Civili/Università di Brescia e Policlinico “G. Martino” di Messina. “La personalizzazione della terapia farmacologica per il trattamento dei disturbi depressivi in termini di efficacia e sicurezza – rileva Gennarelli – rappresenta un obbiettivo cruciale in psichiatria”. “Questa sperimentazione – conclude – potrebbe fornire uno strumento di ‘medicina di precisione’ di supporto allo psichiatra per la cura dei pazienti affetti da depressione maggiore”.

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