Avvento 2018: mons. Fanelli (Melfi), “il Vangelo come antidoto ad ogni paura”

È stata diffusa in questi giorni la lettera di mons. Ciro Fanelli alla diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa per il tempo di Avvento. La riflessione si snoda intorno all’invito ad essere “pietre vive”, come recita il titolo, per  “accogliere con decisione e con frutto la chiamata alla santità, che risuona particolarmente forte in questo tempo di attesa”. La chiamata alla santità ricorda che “alla luce di Cristo tutto riacquista senso e valore, soprattutto l’uomo, la vita, le relazioni” e invita alla speranza, contro ogni sfiducia. “Il mondo cambierà! Crediamoci” esclama il vescovo di Melfi, che propone “il Vangelo come antidoto ad ogni paura”. “La vita profumata di Vangelo – prosegue – è l’unica ‘strategia’ idonea per rinnovare e riformare dal di dentro la Chiesa e trasformare il mondo”. L’invito per l’Avvento è ad essere discepoli-missionari, “nel nostro territorio, tra la nostra gente, con i nostri giovani”, “a servizio della Chiesa, senza servirsi della Chiesa”, lavorando non per sé ma per il bene della comunità. Di fronte al degrado morale che si manifesta anche nelle comunità cristiane “con il letale brusio del pettegolezzo, della calunnia, della delazione”, mons. Fanelli chiede di rinnovare il cuore, con la Parola e l’Eucaristia, per una rinascita “personale ed ecclesiale”. L’invito finale, sull’esempio di Maria, è alla gioia, “il vero dono di Natale”, impegno spirituale e dono da trasmettere, soprattutto a chi soffre.

 

 

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