Sicurezza e cooperazione: mons. Gallagher, “Santa Sede rimane un tenace sostenitore degli sforzi dell’Osce”

“La Santa Sede rimane un tenace sostenitore degli sforzi dell’Osce per la risoluzione dei conflitti e la lotta alle minacce transnazionali incluso il terrorismo, l’estremismo e la radicalizzazione violenti”, “così come a quelli che mirano a questioni di più ampio respiro relative alla sicurezza, come la migrazione, la tratta di esseri umani e gli aspetti umanitari legati a conflitti”. È mons. Paul Ghallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, a intervenire al 25º Consiglio ministeriale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) in corso a Milano (6-7 dicembre) per esprimere il sostegno e “riaffermare la disponibilità della Santa Sede ad assistere e a partecipare alle procedure, strumenti e iniziative dell’Osce che cercano di rendere la pace una realtà per tutti” e “agli sforzi miranti a prevenire e combattere la violenza sulle donne”. Mons. Ghallagher ha però sottolineato il rischio di “un’interpretazione radicalmente individualistica di certi diritti” o che si stabilisca una “gerarchia tra i diritti”. Il riferimento è a una comprensione della libertà di religione che cerca di “ridurre le religioni” al silenzio o a un ruolo privato, “rivelando il fallimento nell’apprezzare non solo il vero senso di libertà o convinzione, ma anche il suo ruolo legittimo nella sfera pubblica”. Un “approccio ampio” per prevenire e combattere l’intolleranza e la discriminazione, dovrà rivolgere l’attenzione anche “alle manifestazioni di intolleranza e discriminazione” verso i cristiani.

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