Presepe: mons. Fisichella (Santa Sede), “non c’è alternativa tra farlo e non farlo”

foto SIR/Marco Calvarese

“Fare il presepio non è alternativo al dover vivere concretamente la fede: non c’è alternativa tra farlo o non farlo”. Lo ha chiarito mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, inaugurando questa mattina la mostra “100 Presepi in Vaticano”, visitabile gratuitamente fino al 13 gennaio, presso la Sala San Pio X in via dell’Ospedale, a pochi passi da san Pietro. “Siamo chiamati a fare il presepio perché ci ricorda come vivere da credenti e come essere, anche da credenti, capaci di gesti, di segni di fratellanza e solidarietà”, ha spiegato il presidente del dicastero vaticano. Il presepe “è un’esperienza di bontà, di accoglienza, attraverso la quale vogliamo trasmettere nelle nostre famiglie, nei nostri Paesi, nelle nostre differenti situazioni di vita, che Dio si è fatto uno di noi”. In tal senso, ha aggiunto, si tratta di “un momento di trasmissione della fede, di nuova evangelizzazione”. Queste “opere di arte e di fede ci aiutano a vivere il Natale”, ha osservato mons. Fisichella che ha voluto ringraziare pubblicamente Mariacarla Menaglia, direttrice della “Rivista delle Nazioni”, che per 42 anni ha organizzato l’evento e oggi passa il testimone al dicastero per l’allestimento dell’esposizione. “Tornando a casa, fermiamoci a guardare il presepe laddove c’è e rimbocchiamoci le maniche per far vivere questa tradizione dove non c’è”, è stato l’invito di mons. Fisichella. Del resto, ha concluso il card. Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, “senza presepe, il Natale sarebbe una festa vuota”.

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