Colombia: la comunità di pace di Apartadó manifesta assieme ad altre associazioni in difesa del suo rappresentante legale che rischia il carcere

Numerose organizzazioni della società civile e impegnate nella difesa dei diritti umani sono in queste ore in prima linea nel manifestare solidarietà a Germán Graciano Posso, rappresentante legale della Comunità di pace di San José de Apartadó (Colombia, dipartimento di Antioquia, nel nord del Paese), in attesa della sentenza della Corte costituzionale, chiamata ad analizzare con urgenza la recente sentenza del locale Tribunale di Apartadó, che si è pronunciato rispetto alle accuse di Posso di lasciare nell’impunità centinaia di delitti commessi, anche contro coloro che fanno parte della Comunità di pace. Tra le denunce: quella rivolta alla locale Brigata dell’Esercito di non difendere adeguatamente che si impegna per i diritti umani. A Posso è stato chiesto di ritrattare le accuse o di portare maggiori prove; l’attivista sociale ha protestato per il metodo usato e si è rifiutato di rispondere alla richiesta del Tribunale, che lo ha così condannato a cinque giorni di reclusione e al pagamento di una pena pecuniaria. Ieri la Comunità di pace, con il sostegno di molte altre organizzazioni, è scesa in piazza in difesa del suo rappresentante legale.
Amnesty International Colombia, in una nota, fa notare quanto sia paradossale una sentenza come questa, mentre in tanti altri casi prevale l’impunità. Sono decine le associazioni e gli organismi che, in un altro comunicato, esprimono solidarietà alla Comunità di pace. Posso ha ricevuto riconoscimenti in Colombia per il suo impegno rivolto alla pace e al rispetto dei diritti umani e qualche settimana fa, ha avuto un breve incontro con papa Francesco a margine dell’udienza del mercoledì. La Comunità di pace di Apartadó è accompagnata dall’Operazione Colomba dell’associazione Papa Giovanni XXIII.

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