Avvento 2018: card. Comastri dà il via alla V edizione di “Terre di presepi”, itinerario di oltre 2mila chilometri alla scoperta della Natività

È l’itinerario alla scoperta dei presepi più lungo d’Italia. Oltre 2mila chilometri, sui quali si affacciano più di cento tra città, paesi, parrocchie, istituzioni, associazioni e presepisti. Tra la Toscana e le province di Terni, Viterbo e Reggio Emilia. Tutti insieme per raccontare il Natale. È “Terre di presepi”, che giunge alla quinta edizione. Ci sono presepi per tutti i gusti: artistici, tecnologici, meditativi, musei, esposizioni presepi ali, intere vie di presepi e rappresentazione di presepi viventi in un fitto calendario che dall’8 dicembre al 7 gennaio porterà nei centri e nei borghi più di un milione di visitatori. Un viaggio che è anche un cammino a tappe che si può percorrere con un apposito Compostela e che incrocia e si interseca per lunghi tratti con le vie di pellegrinaggio italiane come la Francigena, la Romea Strata, la Via di San Francesco. “Terre di Presepi – spiega il coordinatore Fabrizio Mandorlini – è un modo per valorizzare una bella tradizione italiana e al tempo stesso scoprire e apprezzare la bellezza di tante località spesso poco note ma che attraverso il presepe si fanno conoscere e con esso l’identità e il patrimonio culturale della zona. Andare a visitare i presepi è un modo per riscoprire la bellezza della natura e sviluppare la ricerca della propria spiritualità”. A benedire l’edizione 2018 è stato il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e arciprete della basilica di San Pietro, che a Sorano (Grosseto) ha inaugurato la via dei presepi con più di cinquanta natività. “”Ho appena fatto un pellegrinaggio dentro i presepi e sono commosso vedere con quanto amore e quanto genio sia riprodotta la natività di Gesù – ha detto il cardinale -. E l’auguro che vorrei fare a tutti è che ognuno ricostruisca il presepe nella propria famiglia fatta con i personaggi veri: il babbo, la mamma, i bambini perchè ogni casa deve diventare Betlemme e in ogni casa quando nasce Gesù entra con lui la pace che cantarono gli angeli e oggi ne abbiamo tanto bisogno”.

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