Dodici firme per un manifesto per dire non solo “sì” alla Tav Torino Lione ma ad una più generale politica per le infrastrutture che colleghi meglio l’Italia con l’Europa e le diverse zone dello Stivale fra di loro. È il senso del “manifesto” che oggi pomeriggio a Torino è stato sottoscritto dai presidenti delle 12 più importante confederazioni datoriali italiane.
“Diciamo sì alla Torino-Lione – si legge nel documento – perché sogniamo un’Italia protagonista, puntiamo a una società inclusiva, e perché l’Italia non può danneggiare se stessa e l’Europa”. Guardando più da vicino il tema infrastrutturale, il documento spiega che “una rete infrastrutturale europea non è tale senza tutti i corridoi in cui essa si articola e, senza la Torino-Lione, non esisterebbe il Corridoio mediterraneo, che collega l’Europa dalla Spagna all’Ungheria al di qua delle Alpi, per il quale l’Italia si è battuta con vigore per evitare l’isolamento e la marginalizzazione”.
In sala nel corso del convegno “Infrastrutture per lo sviluppo. Tav, l’Italia in Europa”, circa tremila imprenditori di Confindustria, Casartigiani, Ance, Confapi, Confesercenti, Confagricoltura, Legacoop, Confartigianato, Confcooperative, Confcommercio, Cna e Agci. Complessivamente rappresentate imprese che danno lavoro a 13 milioni di persone e che significano il 65% del Pil. L’incontro torinese è stata anche l’occasione per far dire a Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, tutta la contrarietà degli industriali alla manovra economica che il Governo sta allestendo.