Siria: Monteduro (Acs), “senza mobilitazione di comunità internazionale i siriani non rientreranno mai a casa”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La Siria è scomparsa dai radar dell’informazione ed è come se non se ne dovesse più parlare ora che le armi hanno affievolito il loro crepitio. Con questa iniziativa vogliamo riaccendere questa luce e lo facciamo con i bambini siriani che sono le vittime che stanno pagando maggiormente il conto della guerra”. È la denuncia di Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia, arrivata oggi durante la presentazione della campagna natalizia di preghiera, aiuto e solidarietà di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) dal titolo “Candele per la pace in Siria”. L’iniziativa, che vede impegnati oltre 50mila bambini di diverse religioni e di città siriane colpite dalla guerra, tra cui Aleppo, Damasco, Homs, Marmarita, Hassaké, Tartus a Latakia ha avuto inizio ieri, nella prima domenica dell’Avvento, con Papa Francesco che ha acceso una di queste candele. “50 mila bambini siriani – ha detto al Sir Monteduro – hanno colorato i flambeaux che conterranno queste candele ed è il loro modo di dire al mondo il loro bisogno di pace, di serenità, di riconciliazione, il loro desiderio di vivere in un Paese dove non ci siano guerre e conflitti”. “La gran parte dei siriani sono profughi nei Paesi vicini, Libano, Giordania e Turchia, e aspettano un segnale per potere rientrare. Come Aiuto alla Chiesa che soffre questo segnale lo stiamo dando ricostruendo, per esempio, le case dei cristiani ad Homs”. Tuttavia, ha aggiunto il direttore di Acs, “questo nostro impegno e quello delle altre agenzie cattoliche non basta. Così come non bastano i 200 milioni di dollari che sono arrivati negli ultimi 2 anni dalle chiese cattoliche. Occorre la mobilitazione dell’intero mondo e dei Governi nazionali. Senza di questa per i siriani non c’è nessuna possibilità di rientrare a casa”. Da Monteduro è arrivato anche il ricordo di tanti fedeli cristiani, religiosi, vescovi e sacerdoti uccisi o rapiti, “come padre Paolo Dall’Oglio, padre François Mourad”, “vittime non solo della guerra, come tutta la popolazione, ma anche di una persecuzione nemmeno troppo strisciante. Essi sono la prova provata che essere cristiani significa pagare doppiamente il conflitto”.
Acs continuerà a portare avanti la propria campagna di “aiuto concreto e di speranza” per la Siria il 9 dicembre a Milano. Alle 16.30 nella chiesa di San Nicola vescovo in Dergano (Via Livigno 21) si terrà il Concerto dell’Immacolata per i cristiani in Siria. Le musiche del Coro di Varese diretto da Gabriele Conti si accompagneranno alla testimonianza di don Ihab Alrachid, sacerdote greco-melchita della diocesi di Damasco. Durante l’evento verranno accese candele per la pace in Siria e le offerte raccolte sosterranno la ricostruzione della cattedrale maronita di Sant’Elia di Aleppo.

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