Migrante morto a San Ferdinando: Alampi (Caritas Oppido-Palmi), “smantellare quella tendopoli”

“Vicinanza affettuosa alla famiglia, agli amici e a tutti i migranti della tendopoli e nello stesso tempo auspica che questa ennesima tragedia, che avviene in quel luogo e che, ancora una volta, ha scosso tutti, non abbia più a ripetersi”. È l’auspicio del direttore della Caritas di Oppido Mamertina-Palmi, Vincenzo Alampi, dopo la tragica morte, nella tendopoli di San Ferdinando, di Jiateh Suruwa, detto Cisse, 18enne gambiano. “La tendopoli-baraccopoli, che è un ghetto degradato e senza alcuna vivibilità, deve essere finalmente smantellata e devono essere attuate le politiche di accoglienza diffusa per dare una vera casa agli immigrati”, afferma Alampi in una nota. “L’emergenza non può durare per sempre ed è arrivato il momento di mettere in atto interventi straordinari per risolvere rapidamente e definitivamente la situazione di accoglienza e alloggiativa dei migranti della nostra Piana”.

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