Disabilità: Di Maolo (Istituto Serafico), “prendersi cura dei più fragili significa preservare la nostra democrazia”

“Prendersi cura dei più fragili significa preservare la nostra democrazia. Nessuno deve essere lasciato indietro”. Lo afferma Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Di Maolo ricorda che da quasi 150 anni l’Istituto Serafico è un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per i ragazzi con disabilità plurime. Un impegno che si è concretizzato sabato scorso con l’inaugurazione della nuova residenza Vendramini e il teatro “Sergio Goretti”. “I temi centrali della Giornata internazionale delle persone con disabilità 2018 sono l’inclusione e l’uguaglianza, che richiamano alcuni degli obiettivi comuni e delle linee guida dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta dai Paesi membri dell’Onu – ricorda Di Maolo –. Siamo tutti pronti, a parole, a condividere il principio di uguaglianza, ma esso presuppone una considerazione antropologica che purtroppo non è più patrimonio comune: ogni persona, indipendentemente dalle condizioni in cui si svolge la sua vita e dalle capacità che può esprimere, possiede una dignità unica ed un valore singolare. La dignità piena, inalienabile e non graduabile di ogni essere umano, ossia il valore che ogni uomo possiede per il semplice fatto di esistere, è ciò che lo qualifica come persona, individuo unico e irripetibile. È solo nel riconoscimento della dignità altrui, intesa come dignità di ciascun individuo, che si può intraprendere la strada che ci condurrà verso l’obiettivo della piena uguaglianza”. “È dunque necessario percorrere la strada dell’inclusione, quella che non lascia nessuno indietro o in balia delle proprie difficoltà – aggiunge –. Lo sviluppo di una collettività non si può raggiungere solo con azioni politiche decise dalle istituzioni pubbliche, ma presuppone la disponibilità di ciascuno di noi a mettere in comune qualcosa di sé, anzi il meglio di sé: tempo, capacità, risorse materiali. Uguaglianza, inclusione, dignità e solidarietà non sono elementi che è possibile riscontrare o meno all’interno di una società a seconda delle politiche del momento. Sono i capisaldi su cui si basa la nostra democrazia”.

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