Siria: progetto “Ospedali aperti” Avsi, arrivati a 15.563 i trattamenti sanitari forniti gratuitamente ai siriani poveri

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Sono arrivati a 15.563 i trattamenti sanitari forniti gratuitamente ai siriani poveri dall’inizio di “Ospedali Aperti” in Siria, progetto ideato nel 2016 e divenuto operativo nel 2017 come risposta concreta alla domanda di aiuto del popolo siriano, grazie all’iniziativa del card. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, e all’appoggio del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. L’obiettivo principale è quello di assicurare l’accesso gratuito alle cure mediche ai siriani poveri, attraverso il potenziamento di tre ospedali non profit: l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Francese a Damasco, e l’Ospedale St. Louis ad Aleppo. Questo progetto ha già assicurato cure gratuite a 11.000 siriani (dato al 30/09/2018) e punta a curarne 45.000 entro i prossimi due anni. Degli oltre 15mila trattamenti, afferma il segretario generale di Avsi, Giampaolo Silvestri, ben 1.900 sono stati forniti dalla fine di novembre ad oggi, cioè da quando Avsi ha lanciato lo speciale appello “50xlaSiria”, una donazione di 50 euro per dare a un malato in Siria la possibilità di ricevere le cure di cui ha bisogno, di tornare a camminare, a lavorare, a mantenere la propria famiglia. Da qui l’appello di Avsi a continuare a donare alla luce delle parole di Papa Francesco pronunciate solo pochi giorni fa: “Il Bambino Gesù permetta all’amata e martoriata Siria di ritrovare la fraternità dopo questi lunghi anni di guerra. La Comunità internazionale si adoperi decisamente per una soluzione politica che accantoni le divisioni e gli interessi di parte, così che il popolo siriano, specialmente quanti hanno dovuto lasciare le proprie terre e cercare rifugio altrove, possa tornare a vivere in pace nella propria patria”. Tra i principali finanziatori del progetto si annoverano Cei (8×1000), Papal Foundation, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Roaco attraverso l’Ordine equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Misereor (Organizzazione episcopale tedesca per lo sviluppo e la cooperazione), Conferenza Episcopale Usa, Caritas Spagnola, Gendarmeria del Vaticano attraverso la Fondazione San Michele Arcangelo, Cha (Catholic Health Association – Usa), Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Fondazione Umano Progresso, Fondazione Cariverona, Fondazione Mondo Unito. A questi finanziamenti si aggiungono le donazioni di privati e imprese italiane e i contributi raccolti attraverso il 5×1000.

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