“Auguro anche a voi lo scandalo vero del Natale: di ritrovare, proprio come i pastori e i magi, Dio in un bambino normale, nel volto di uno straniero senza documenti, in un alloggio di fortuna, in chi non trova posto né nelle case né nella legge”. Lo afferma l’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, nel messaggio per le festività natalizie pubblicato dal settimanale diocesano “Corriere eusebiano”. “Io mi auguro – scrive mons. Arnolfo – di fermarmi in silenzio, come volle fare san Francesco, davanti al presepe con gli occhi inondati di lacrime e il cuore pieno di emozione, per contemplare quel Bambino e sempre nel silenzio interrogarlo: perché? Perché tu, Dio grande e infinito, ti sei fatto piccolo, uno di noi, fragile e debole? Perché sei entrato nella nostra storia, nel nostro tempo? Perché Dio ti sei incarnato nella nostra vita, nelle nostre assurde contraddizioni, intrise di generosità e violenza, bontà e tradimento? Perché questo tuo abbassamento, perché questa tua incomprensibile umiltà, o Dio, che ti porterà fino alla croce e alla morte?”. “Non possiamo trovare risposta – ammonisce l’arcivescovo – nei ragionamenti e nelle parole; ma nel silenzio e nella contemplazione di una inconfutabile realtà: un bambino con noi e per noi!”. “Auguro anche a te un cuore umile come quello di Maria e di Giuseppe”, prosegue mons. Arnolfo, “auguro anche a voi di lasciarvi scomodare come i Pastori e i Magi, che hanno accettato di mettersi in cammino e rischiare tutto per trovare Colui che viene a rivelare il senso della vita”. “Vi auguro con tutto il cuore – conclude l’arcivescovo – la gioia di intuire, davanti ai tanti presepi reali dei nostri giorni, la risposta a quei perché e di cominciare a provare quella luce nella mente e quella forza nelle gambe che ci spinge ad essere anche noi, per gli altri, Amore”.