Iraq: card. Parolin, “ho portato la vicinanza del Papa, si creino le condizioni perché possa recarsi da questi nostri fratelli”

“Una grande emozione, una grande commozione questo incontro con le comunità cristiane dell’Iraq, e una grande gioia da parte mia sicuramente e mi pare di aver colto anche da parte loro”. Così il segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in un’intervista a VaticanNews al suo ritorno dal viaggio in Iraq. “Mi sono sentito proprio contento di poter portare loro la vicinanza del Papa, il suo affetto, la sua benedizione, l’attenzione con cui ha sempre seguito le loro vicende”, afferma il porporato. Un viaggio in tempo di Natale che il cardinale considera “un’occasione per condividere le sofferenze degli anni recenti e anche un po’ le incertezze del presente, ma nello stesso tempo, anche le speranze per il futuro”. “La distruzione di Mosul – aggiunge – è stata veramente una cosa che mi ha profondamente colpito: vedere le chiese, ma anche le case, i palazzi, tutta la parte delle città che più ha sofferto per le vicende belliche. Un’altra cosa che mi ha tanto impressionato erano queste chiese – sia quelle caldee sia quelle siro-cattoliche – piene di gente, piene di uomini, di donne, di bambini, di giovani. Tutti che cantavano e pregavano”. Il porporato racconta anche che “la gente ha sentito anche nella presenza del segretario di Stato la presenza del Papa, perché io sono andato lì a nome del Papa per portare la vicinanza del Papa!”. “Però tutti, a una sola voce, sperano che lui possa al più presto visitare l’Iraq e confortarli personalmente. E a questa speranza dei cristiani iracheni mi unisco anch’io: che si creino le condizioni naturalmente per cui il Santo Padre possa recarsi in Iraq e possa condividere momenti di preghiera e di incontro con questi nostri fratelli”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy