Natale: mons. Di Donna (Acerra), “rispondere alle divisioni con il recupero della solidarietà”

“In un Paese sospeso come il nostro, caratterizzato dalla mancanza di investimenti e di politiche ad ampio respiro, gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire in maniera pesante, aumentando l’incertezza e la precarietà, l’infelicità e il rancore sociale”. Lo scrive il vescovo di Acerra, mons. Antonio Di Donna, nel suo messaggio per il Natale dal titolo “Quanto resta della notte?”. Il vescovo sostiene che “una notte è scesa anche sul nostro Paese, l’Italia”. “Lo vediamo stando in mezzo alla gente e facendo nostre le sue attese”. Il riferimento è alle “attese frustrate rispetto al lavoro, per cui molti giovani, per poter immaginare un futuro, si ritrovano costretti ad andarsene dalla nostra terra”, a quelle delle “famiglie ferite negli affetti”, che “soffrono nel silenzio delle solitudini urbane e nell’avvizzimento dei sentimenti”. “Sono le attese degli anziani, che non si sentono più utili a nessuno, privi di quella considerazione di cui avrebbero – o, meglio, avremmo tutti – tanto bisogno”. Nelle parole del vescovo l’osservazione che “al posto della moderazione si fa strada la polarizzazione, l’idea che si è arrivati a un punto in cui tutti debbano schierarsi per l’uno o per l’altro, comunque contro qualcuno”. Temendo, con l’eventuale concessione dell’autonomia alle regioni del Nord, “la secessione dei ricchi”, mons. Di Donna afferma che “nel momento in cui scende la notte è necessario entrare in un tempo di veglia”. “È ora di svegliarsi dal sonno. Deve essere il tempo della responsabilità e dell’impegno. A un Paese, il nostro, l’Italia che rischia di dividersi, dobbiamo rispondere con il recupero della solidarietà”.

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