Natale: mons. Carboni (Ales-Terralba), “ritornare all’essenza, che è la nascita di Gesù”

“L’augurio migliore che possiamo farci è ritornare all’essenza del Natale, che è la nascita di Gesù, il dono che Dio fa di sé stesso nel Suo Figlio dato per noi”. Lo afferma il vescovo di Ales-Terralba, mons. Roberto Carboni, in occasione delle festività natalizie. “L’abitudine a riempire le feste del Natale con regali di ogni tipo, sempre più sofisticati, cari e inutili, ci fa dimenticare che il vero regalo che abbiamo ricevuto è quel Bambino”, osserva il vescovo. “Nel contemplare la povertà dell’Incarnazione riconosciamo anche tutte quelle povertà che sono attorno a noi e chiedono risposta: dai malati agli anziani, dai giovani che non trovano lavoro, ai migranti sempre più emarginati e scacciati, dal sopruso dei prepotenti al silenzio dei giusti, dalla violenza sulle donne e sui bambini al traffico d’armi. Sarebbe lungo – rileva padre Carboni – l’elenco delle nostre povertà tanto da essere toccati dallo scoraggiamento. Chiediamo al Signore di accendere in noi la Luce della Speranza per diffonderne a nostra volta qualche scintilla”. Il vescovo ha concluso nei giorni scorsi la prima tappa della visita pastorale che fino al 2020 interesserà tutte le 59 parrocchie della diocesi. “Ho avvicinato tante persone. Talvolta – rivela – ne ho avvertito la tristezza per aver smarrito il senso vero della speranza che il Bambino di Betlemme ci ha portato”. “L’affanno per accumulare cose e parole – prosegue – manifesta la fatica a trovare l’unica Parola e l’Unica presenza che riempie la vita”. “Mi è rimasto nel cuore l’incontro con i giovani e i ragazzi”, confida Carboni, spiegando che “lLe loro domande profonde e provocatorie chiedono una risposta non solo a parole, ma piuttosto con un cambio di atteggiamento, con un ascolto più attento della loro presenza e dei loro sogni. Essi reclamano maggiore credibilità, accoglienza, coinvolgimento. Mettiamoci anche noi, insieme a loro, nell’ascolto di ciò che accadde a Betlemme, quando Dio si fece vicino, piccolo, donando e chiedendo accoglienza”.

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