Natale: vescovi Sicilia, “accoglienza dei poveri, delle persone sole e dei migranti”

“Quest’anno il presepe viene costruito, sulle vie contorte della storia odierna, con una concretezza che all’inizio ci sconvolge e poi ci chiede accoglienza, ricordandoci che questo ci sintonizza con la volontà di Dio” e ancora “è a rischio la pietà, ma più chiaro cosa Dio ci chiede”. Così i vescovi della Sicilia che hanno diffuso oggi il loro messaggio di Natale, nel quale dicono del “quotidiano ‘lavorio della carità’ della Chiesa cattolica in Italia e in Sicilia rivolto da sempre verso tutti i poveri. Soprattutto i poveri ‘italiani’ che, a causa della crisi economica, sono sempre più numerosi” e sottolineano che “l’amore per i poveri è una via obbligata per la testimonianza cristiana: per tutti e, dunque, anche per i nuovi poveri che giungono, migrando, sulle nostre coste siciliane”. Per i vescovi, “Natale sarà vero solo nell’accoglienza dei poveri, delle persone sole e dei migranti. Questo sarà il nostro presepe vivente, sarà un atto di fede in Dio e un presepe di carità. Sarà la speranza che il mondo può vincere paure e rancori”. Quanto al Decreto sicurezza, per la Conferenza episcopale siciliana “contiene norme gravemente restrittive dei diritti dei migranti”: “Questo decreto mette in grave insicurezza, sulla strada, tanti figli di Dio, nostri fratelli per la fede cristiana, a iniziare dai più deboli, dalle donne e dai bambini, senza alcuna pietà. Il cuore si stringe e geme – scrivono i pastori delle diciotto diocesi dell’Isola -, ma anche la mente non capisce: un animale in questo momento arriva a valere di più, in protezione, di un fratello nel quale il credente sa che c’è la visita stessa di Dio! E problemi complessi vengono semplificati, creando contrapposizioni e climi emotivi che non costruiscono coesione e impediscono quella ragionevolezza che fa capire come sia impossibile fermare le migrazioni, ma anche come sia possibile e intelligente l’integrazione, perfino per l’economia e per il futuro del Paese”.

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