Migranti: mons. Savino (Cassano all’Jonio) ai politici, “odio e aggressività dilagano dal piano verbale e telematico a quello fisico e sociale”

“Il Natale ci insegna che è possibile che l’uomo troppo fiducioso dei propri mezzi e ubriacato da profitti reputati inesauribili, a discapito dell’altro che è povero, emarginato, disoccupato, immigrato, possa cambiare la direzione della sua marcia, come capitò ai Magi dopo l’incontro con Gesù. Ci insegna che, a chi adora Gesù nel presepe, non è più possibile attentare all’identità dell’altro, chiunque esso sia, perché nessuno può essere ridotto a merce o a consumatore atomizzato in un processo di disumanizzazione. Ed invece, oggi, tutte le vulnerabilità rischiano di essere colpite da un generale clima di odio e di aggressività che dilaga dal piano verbale e telematico a quello fisico e sociale accanendosi contro i diversi non integrati o di recente integrazione: gli immigrati”. Lo scrive mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, nel messaggio a sindaci e politici del territorio che oggi ha incontrato per lo scambio di auguri di Natale. “Gli immigrati, dopo privazioni, stenti e sacrifici disumani, giungono in un’Italia che, pur fondando la sua storia e la sua identità unitaria sul meticciato culturale, registra un diffuso atteggiamento di chiusura e d’intolleranza”, prosegue il vescovo: “La nuova forma d’intelligenza, quella artificiale che sviluppa il calcolo logico-matematico, prende decisioni secondo criteri puramente razionali e numerici e – avverte mons. Savino -, soprattutto, non conosce il valore della persona, della singolarità, della pietà, della misericordia, della compassione, insomma dello specifico umano”.

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