Mafie: Zanzucchi (giornalista), “hanno dimensione transnazionale”

“Mafia è una parola che purtroppo identifica l’Italia all’estero così come pasta, pizza e Baggio”, ma “le mafie hanno una dimensione transnazionale”. Lo ha ricordato Michele Zanzucchi, giornalista e scrittore, che è intervenuto questa sera alla tavola rotonda “Comunicatori molesti”, organizzata dall’associazione Netone nella sede rimanda della Federazione nazionale della stampa italiana. “Viaggiando, ho trovato la mafia italiana in Russia nel settore agroalimentare, la mafia rumena in Turchia che gestisce i flussi migratori, quella turca in Siria, coinvolta nel commercio di armi, quella della Costa d’Avorio che in Congo gestisce il traffico di Coltan, la mafia degli Stati Uniti che in Corea investe in componenti elettronici”, ha raccontato Zanzucchi evidenziando che “la mafia non è uniforme ma è ovunque”. E, ha denunciato, “spopola grazie al deep web e al dark web”. “Le mafie hanno cambiato pelle, ma continuano a violentare le nostre vite. Apparentemente non ci ammazzano, ma entrano nelle nostre vite, ad esempio con le agromafie”, ha aggiunto da parte sua Paolo Borrometi, presidente di Articolo21 e giornalista di Tv2000, che da 5 anni vive sotto scorta per le sue inchieste in Sicilia. “Per arrivare ad un processo in controtendenza bisogna porsi il problema dei figli delle famiglie mafiose”, ha osservato Fernando Muraca, regista e autore del film “La terra dei santi” che propone di togliere la patria potestà ai padri ‘Ndranghetisti.

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