Educazione: mons. Battaglia (Cerreto Sannita), “portare la carezza di Dio a chi ha paura, è disperato o emarginato”

“Come non vedere nei piccoli che ci sono affidati il passaggio di Cristo nella nostra vita?”. Si è aperto con una domanda l’intervento di mons. Domenico Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, al Convegno nazionale educatori Acr. “Gesù passa sulle strade di tutti, ieri e oggi non ha cambiato stile. C’è qualcuno che lo indica nelle strade o siamo impegnati a indicarlo solo nelle chiese?”, ha aggiunto: “Gesù passa nei luoghi della quotidianità, attraverso le vite che ci mette accanto. Noi siamo solo chiamati ad avere un cuore libero e disponibile ad aiutarlo”. L’invito di mons. Battaglia agli educatori e alle comunità cristiane è a “cogliere nella nostra vita lo sguardo di Dio, che per primo ci mostra il suo sguardo di tenerezza, la stessa che pulsa sul volto dell’altro. Dobbiamo essere capaci di portare la carezza e la presenza di Cristo dove essa è già presente, a chi vive nella paura, che doni speranza a chi è deluso e rassegnato, che indichi la via a chi è smarrito, abbandonato ed emarginato”. Essere educatori è, secondo il vescovo di Cerreto Sannita, “un’arte: prendersi cura è un atto creativo e rivoluzionario che dà i colori dell’attenzione, dell’ascolto e dell’amore alla vita quotidiana”. E ha concluso: “Educare è un fatto ecclesiale, in cui facciamo scoprire ad ogni bambino, ragazzo, persona che sta a cuore a Dio, accogliendo, accompagnando e facendo discernimento”.

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