Diritti umani: Bueya (Univ. Congo), in Africa ancora lontani da attuazione concreta

Nel campo dei diritti umani, in Africa si registra “un progresso reale a livello legale, ma in concreto molto va fatto”. Infatti, “malgrado i proclami trionfalistici della Dichiarazione universale, l’africano è lontano dallo sviluppo dei suoi diritti e della sua libertà”. Lo ha denunciato padre Emmanuel Bueya, docente alla Loyola University del Congo, intervenendo alla Conferenza internazionale “I diritti umani nel mondo contemporaneo: conquiste, omissioni, negazioni” organizzata dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e dall’Università Gregoriana, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale e del 25° anniversario della Dichiarazione di Vienna e Programma d’Azione. “Nei testi tutti gli uomini sono uguali, ma non nella realtà”, ha scandito Bueya sottolineando che “i diritti sono subordinati a logiche di interessi che hanno prodotto una memoria di sofferenza e di svalutazione dell’uomo”. Sebbene “quasi tutti gli Stati africani abbiano ratificato la Dichiarazione universale”, in Congo, ha rilevato, “i massacri continuano sotto l’occhio dei caschi blu, che vengono definiti turisti militari” così come “le violenze sulle donne e i saccheggi”. Secondo il docente, è urgente “rifondare la società africana sulle macerie del liberismo”, promuovendo “su un’etica del riconoscimento reciproco che possa umanizzare”. “Un’etica – ha precisato – che non si trova nei testi della Dichiarazione, ma nelle tradizioni delle diverse culture africane”.

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