Diritti umani: Monaco di Baviera, mostra di Pax Christi denuncia la tragedia dei bambini soldato

La sezione di Monaco di Baviera di “Pax Christi” ha organizzato, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, la mostra “Essere un bambino soldato: guerra anziché infanzia” che, presentata oggi, sarà inaugurata venerdì prossimo, 14 dicembre. Il reclutamento di bambini per la guerra, che siano conflitti civili, guerriglia o guerre dichiarate, porta all’impiego, in tutto il mondo di circa 250.000 bambini e adolescenti, sottoposti a violenze brutali, mutilazioni e sevizie sessuali. Con la mostra, Pax Christi München racconta le esperienze traumatizzanti di vari bambini soldato sulla base delle loro testimonianze: come Styven, congolese, rapito, addestrato e mandato a combattere a 11 anni o Mwanvita K., un ex bambino soldato ruandese rapito, educato alla violenza e all’uso di un mitra, dopo aver osservato lo stupro della madre, l’incendio della propria casa e l’assassinio del padre. Pax Christi München denuncia il commercio di armi leggere destinate ai bambini soldato da parte delle aziende tedesche come Heckler & Koch, Rheinmetall, Diehl, Walther o Sig Sauer. Ma denuncia anche la possibilità che l’esercito tedesco offre a minori di 18 anni di arruolarsi come volontari. Pax Christi chiede quindi un controllo rigido sull’esportazione di armi. Un altro problema è l’alto numero di ex bambini soldato politraumatizzati che giunge in Germania come richiedenti asilo, necessitanti di aiuti psicologici speciali.
In contemporanea con la mostra Pax Christi Germania rilancia tre campagne: una per il divieto del reclutamento con meno di 18 anni; una per una moratoria internazionale che fermi o limiti il commercio delle armi; una per le azioni di recupero degli ex bambini soldato.

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