Diritti umani: card. Parolin, “vita ridotta a diritto interpretabile secondo tendenze e ideologie”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“In questo momento storico, l’automatismo tra valori e diritti sembra ignorato e non più ritenuto valido”. Lo rileva il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nella relazione preparata per la Conferenza internazionale “I diritti umani nel mondo contemporaneo: conquiste, omissioni, negazioni” organizzata dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e dalla Pontificia Università Gregoriana, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale e del 25° anniversario della Dichiarazione di Vienna e Programma d’Azione, il card. Parolin osserva che “una lettura realistica ci impone un riferimento alla profonda crisi di valori che investe la persona umana e tocca il fondamento dei contenuti della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. Per la Santa Sede, “tralasciare il fondamento dei diritti vuol dire privarli del loro contenuto essenziale e consentire che si disperdano nel ‘mare magnum’ di programmi arroccati sotto la spinta di sensazioni, emozioni, ideologie e perfino di fattori estranei al contesto internazionale”, spiega il segretario di Stato vaticano, facendo riferimento “al caso estremo registrato lo scorso 30 ottobre quando nel quadro degli organi Onu operanti in materia di diritti umani si è smesso di considerare la vita umana come un valore per ridurla ad un semplice diritto interpretabile, secondo momenti, tendenze e logiche particolari”.

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