Educazione: Marangi (Cattolica), “recuperare la capacità della narrazione rende efficace ogni forma di comunicazione”

Rischi del mercato digitale e opportunità della media education sono al centro della seconda parte dell’intervento di Michele Marangi, docente dell’Università Cattolica e membro del Cremit, al corso “Apprendere nel tempo della rete”, che si conclude oggi alla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma. La pervasività del gioco d’azzardo nei messaggi che riceviamo dai media viene esemplificata con l’immagine di una slot machine usata addirittura per pubblicizzare un detersivo. “Non dobbiamo dare nulla per scontato: alcuni fenomeni sono ovunque – ha sottolineato Marangi –. Un’indagine che come Cremit abbiamo svolto nel comasco con ragazzi delle scuole medie evidenzia che loro sono capaci di distinguere tra amici reali e virtuali, ma sono anche molto esposti al gioco d’azzardo”. E ha aggiunto: “La cittadinanza digitale è oggi cittadinanza generale. Non esistono più tanto gli specialismi: bisogna essere competenti, però i prodotti della tecnologia possono essere analizzati sotto diversi punti di vista”. La narrazione, infine, è un nodo centrale dell’educazione mediatica: “Bisogna stimolare la domanda: ‘Cosa sto raccontando? Che obiettivo mi pongo?’. Un selfie offre una prospettiva su ciò che la persona è”. “Più che proporre corsi di produzione mediale – ha concluso Marangi – bisogna aiutare persone e organizzazioni a valorizzare le proprie competenze, così da potersi raccontare in maniera efficace e coinvolgente anche attraverso gli strumenti tecnologici più avanzati”.

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